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anziano che osserva l'esterno

Anziani e trasferimento: come gestirlo al meglio?

Spesso abbiamo affrontato l’argomento della scelta del servizio assistenziale più adatto per i nostri cari, soffermandoci sulle caratteristiche degli stessi e sull’importanza della fase di valutazione. Questa volta vogliamo cambiare prospettiva, provando a metterci nei panni di chi assistiamo ogni giorno con professionalità e passione.

Il periodo finale della vita di ogni persona rappresenta una fase di transizione ed adattamento alle perdite. Il pensionamento rappresenta il primo cambiamento considerevole che l’anziano deve affrontare. Il secondo è il trasferimento che può verificarsi per diversi motivi nell’età avanzata e rappresenta un momento estremamente delicato con ripercussioni importanti a livello psico-fisico.

“Che effetto ha sugli anziani il trasferimento dalla propria abitazione?”

Questa la domanda dalla quale è partita la nostra riflessione.
La nostra esperienza sul campo ci porta a entrare spesso a contatto con persone anziane che si trovano costretti a cambiare ambiente. Dall’assistito che deve subire un ricovero ospedaliero, a chi viene spostato definitivamente in una struttura residenziale, passando per chi cambia alloggio durante le ferie estive. Tutte queste situazioni hanno un elemento comune: il trasferimento da un ambiente all’altro.

Prima di esplorare gli effetti del trasferimento sugli anziani, facciamo un passo indietro e ragioniamo insieme sul concetto del “trasloco”.

Cosa significa “traslocare”?

Letteralmente significa “locarsi altrove”.
Nel pratico, l’atto di traslocare non definisce solo lo spostamento fisico in un’altra abitazione o struttura, bensì si traduce sul piano psicologico nell’accettazione della rinuncia alla vita precedente.

La casa, soprattutto per gli anziani, rappresenta un importante punto di riferimento che ha contribuito alla creazione della loro identità, sistema di valori e custodia di preziosi ricordi. Proprio per questo il trasferimento comporta la necessità di elaborare la perdita del luogo, alla stregua dell’elaborazione di un lutto.

Cambiare “casa” significa:

  • costruire nuove abitudini
  • conoscere nuovi spazi
  • entrare in contatto con nuove sensazioni
  • stringere nuove relazioni

La persona in queste fase attraversa un periodo di sovraccarico emotivo.
Proprio per questo è importante riflettere sulle ripercussioni del trasloco sull’anziano.

Gli effetti dello spostamento sugli anziani e il “Trauma da Trasferimento”

Tra gli eventi traumatici, il trasferimento rappresenta la terza causa di stress psicologico per la persona, soprattutto se anziana, quindi estremamente fragile.

Cambiare la routine, trasferirsi in un ambiente non familiare può causare una grande inquietudine. Gli effetti più diffusi sono: sensazione di angoscia, vuoto, smarrimento, disorientamento, depressione, agitazione psico-motoria. Il medico austrico Hans Selye parla infatti di “indebolimento psicofisico della persona e disorientamento esistenziale”. Per semplicare potremmo definirlo “Trauma da trasferimento”, cioè lo stress che sperimenta una persona con demenza quando cambia ambiente.

Se non gestito al meglio, il trauma da trasferimento può implicare dei rischi psico-fisici non indifferenti come problemi comportamentali – aggressività, resistenza alle cure – e sintomi fisici, come l’insonnia.

Noi cosa possiamo fare per alleviare questa sofferenza?
Una volta inserita nel nuovo ambiente, se adeguatamente supportata, la persona assistita inizia a costruire autostima e fiducia, a relazionarsi con le altre persone e spazi della struttura e sviluppando così un nuovo senso di appartenenza.

Si tratta di una fase estremamente delicata da gestire nella quale il personale gioca un ruolo fondamentale.
Noi di ParaMedica ne siamo consapevoli, per questo ci teniamo a sempre a offrire il miglior servizio assistenziale domiciliare a Padova grazie a una squadra di operatori socio assistenziali e medici specialisti.

jj

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