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Caldo e pressione bassa: consigli pratici per la gestione degli anziani

L’estate e le alte temperature mettono in difficoltà molte persone, in particolare chi soffre di pressione bassa, bambini e anziani. Come fare a capire se il disagio fisico dell’anziano è passeggero e non preoccupante o si tratta piuttosto di un malore importante per il quale è necessaria assistenza immediata? Con questo articolo vogliamo dare consigli pratici per sapere sempre cosa fare.

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La pressione sanguigna è un indicatore importante dello stato di salute della persona, ma non l’unico. È importante misurare con una certa costanza la pressione media dell’anziano per sapere qual è il suo valore “normale” e quali invece rappresentano importanti scostamenti. In generale comunque possiamo dire che un valore di pressione buono si attesta sui 140/90 mmHg; in particolare nell’anziano sarebbe comunque un buon risultato mantenere la pressione massima (sistolica) sotto i 150 mmHg e la pressione minima (diastolica) sotto i 90 mmHg. Tali valori ovviamente sono indicativi. Se i livelli della pressione scendono sotto i 90/60 mmHg allora occorre iniziare a monitorare con più costanza l’anziano e altri eventuali sintomi; in particolare febbre e dolore al petto non sono da sottovalutare.

Gli anziani sono più soggetti ad anomalie pressorie

Questo è dovuto all’irrigidimento delle pareti vascolari e dell’aterosclerosi. Se spesso preoccupa l’alta pressione poiché legata a ictus o infarti del miocardio non sono da sottovalutare i rischi connessi alla ipotensione, anche se potenzialmente meno gravi.

Con le alte temperature il fisico è sottoposto a uno stress maggiore e quindi possono facilmente accadere svenimenti e capogiri.

Il caldo porta il corpo alla vasodilatazione (per favorire la dispersione del calore) e all’aumento della sudorazione con perdita sali minerali. È importante quindi mantenere una corretta idratazione per scongiurare malesseri che potrebbero peggiorare sensibilmente la qualità di vita del vostro caro (bere almeno 1 litro al giorno è generalmente consigliato).

Sono inoltre da evitare bruschi cambiamenti di posizione (es. da distesi a eretti) questo perché quando si sta in piedi diminuisce il volume plasmatico, la pressione di perfusione dei tessuti cala rapidamente e di conseguenza avviene lo svenimento. In altri casi la pressione bassa negli anziani si verifica a causa della reazione a farmaci (anti-ipertensivi e non); è importante non modificare la terapia prescritta in funzione delle temperature esterne. Se notate che con l’estate l’efficacia di un farmaco sembra cambiata, dovete parlarne con il medico che vi modificherà, se necessario, i dosaggi del farmaco.

Una dieta leggera, la scelta di vestiti comodi e traspiranti, una ventilazione dell’ambiente in cui vive sono altri aiuti importanti nella prevenzione di malesseri pressori.

Cosa fare in caso di pressione bassa improvvisa?

La prima cosa da fare, ancor prima che il fenomeno si presenti, è istruire badanti, conviventi e parenti a riconoscere i segni di un importante calo pressorio e a intervenire correttamente. I sintomi più frequenti sono:

  • Offuscamento della vista
  • Debolezza nei muscoli delle gambe
  • Difficoltà a stare in piedi
  • Sudore freddo
  • Nausea (con vomito a volte)
  • Difficoltà di concentrazione.

In questi casi è possibile provare rimedi semplici ma efficaci come sollevare le gambe dell’anziano mentre è disteso o far assumere un cucchiaino di zucchero o un po’ di liquirizia (salvo patologie che lo impediscano) e subito dopo misurare la pressione sanguigna.

Cosa bisogna avere in casa?

Non dimenticare di avere uno sfigmomanometro, anche digitale per misurare con costanza la pressione. Il consiglio è quello di misurarla ogni giorno al mattino. Anche un banale termometro in questi casi è essenziale per capire se ai sintomi della pressione bassa è, o meno, associata anche la febbre.

Se la situazione non migliora nel giro di un tempo ragionevole il consiglio è sicuramente quello di sentire il parere di un medico o del pronto intervento. Noi di ParaMedica abbiamo il servizio pronto infermiere che può rispondere operativamente a una necessità e quello di medico geriatra che interviene per una diagnosi più completa.

 

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