Alzheimer e demenza senile: quali terapie seguire?
In Italia, sono oltre un milione i pazienti con demenza senile (di cui circa 600.000 con l’Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari.
In occasione della giornata mondiale della Fisioterapia, l’8 settembre, e dell’Alzheimer, il 21 settembre, ci teniamo ad approfondire questi due temi, tanto delicati e quanto attuali.
Conosci tutti i disturbi legati all’Alzheimer? Hai un familiare affetto da demenza senile? Vorresti saperne di più sulle possibili terapie? Continua a leggere per approfondire.
L’Alzheimer e la demenza senile: con la pandemia i sintomi sono peggiorati
L’Alzheimer è una malattia degenerativa del cervello che colpisce generalmente le persone dai 65 anni in su.
Secondo l’Alzheimer Disease International, nel 2020 sono state 50 milioni le persone al mondo a soffrire di demenza, e si stima per il 2050 un aumento a 152 milioni.
Solo in Europa, il 54% delle persone affette da demenza sono malate di Alzheimer.
La pandemia non è stata d’aiuto in tal senso, infatti durante l’emergenza sanitaria dell’ultimo anno e mezzo, i sintomi comportamentali sono peggiorati del 60%. Quelli riportati più frequentemente sono stati: irritabilità (40%), agitazione (31%), apatia (35%), ansia (29%) e depressione (25%).
È importante ricordare che tutte le forme di demenza sono degenerative e non esistono terapie in grado di guarirne o bloccarne lo sviluppo. Il decorso della malattia è unico per ogni individuo. Esistono però delle soluzioni che possono aiutare nella riabilitazione e nella gestione di questa fase della vita, come la fisioterapia e la terapia occupazionale.
Scopriamo insieme come queste due terapie possano essere di supporto.
La Fisioterapia riabilita i malati di Alzheimer
La Fisioterapia può essere utile in molti ambiti e i benefici più evidenti sono i seguenti:
- migliora le abilità fisiche residue;
- riduce il rischio di cadute;
- migliora l’umore, riducendo l’incidenza di depressione, agitazione e aggressività;
- migliora la salute cardiovascolare;
- migliora la qualità del sonno;
- rallenta il declino cognitivo.
Spesso infatti capita che le persone affette da Alzheimer o demenza senile smettano di muoversi o limitino drasticamente i movimenti quotidiani, complici anche molti farmaci tranquillanti che portano all’assopimento.
La Fisioterapia a domicilio può essere la soluzione ideale in quanto è dedicata a chi ha bisogno di riacquisire mobilità e autonomia nei movimenti, direttamente nello spazio domestico.
Parallelamente alla riabilitazione fisica si può considerare anche la riabilitazione cognitiva e a un supporto nella gestione pratica della quotidianità, come quello fornito dalla Terapia Occupazionale.
Come migliorare l’assistenza con la Terapia Occupazionale
Alzarsi dal letto, lavare i denti, vestirsi, trascorrere tempo in casa: tutte semplici attività quotidiane che però alcune malattie degenerative possono limitare o rendere del tutto impossibili.
La Terapia Occupazionale aiuta, quindi, a migliorare la funzionalità del quotidiano dei malati lievi e moderati di Alzheimer al fine di ridurre l’onere assistenziale per i suoi familiari. Si occupa di valutare la sicurezza domestica e consigliare eventuali ausili tecnologici per migliorare la qualità della vita.
La Terapia occupazionale:
- potenzia l’autonomia e la libertà di scelta;
- migliora l’umore e l’autostima;
- riduce i sintomi depressivi e/o ansiosi;
- aumenta la socializzazione e gestione dei rapporti interpersonali;
- sviluppa nuove abilità e rafforza quelle pre-esistenti;
- favorisce la riuscita delle altre terapie e svolge un’azione preventiva nei confronti dei danni che l’avanzamento dell’età può causare;
- agevola il rilassamento, regolarizza l’attività di riposo e il ritmo di sonno-veglia.
Noi di ParaMedica abbiamo un team di professionisti che ti supporteranno per aiutare i tuoi cari affetti dal morbo di Alzheimer a condurre una vita più serena.
Scopri come possiamo aiutarti e contattaci per avere maggiori informazioni.