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Badante in famiglia: quando la convivenza non è solo con l’assistito

La figura della badante è fondamentale per molte persone: non solo per gli assistiti, ma anche per le loro famiglie. Tuttavia ci si dimentica spesso della componente relazionale del rapporto con la badante, che si trova in un contesto completamente nuovo; se poi deve convivere, oltre che con l’assistito, anche con i famigliari della persona che sta accudendo, possono sorgere nuove difficoltà.

Nelle righe che seguono vedremo insieme quali potrebbero essere tali difficoltà e, nel farlo, vestiremo i panni della figura protagonista dell’articolo: la badante.

 

Badante e assistito: un rapporto da costruire con l’aiuto della famiglia

La badante passa la maggior parte del suo tempo con l’assistito; quest’ultimo, molto spesso, non è consapevole del ruolo che svolge la nuova persona, verso la quale potrebbe inizialmente mostrare sia diffidenza che indifferenza.

La famiglia dell’assistito, dunque, dovrà tenere bene a mente che il rapporto di fiducia avrà bisogno di diverso tempo per costruirsi, così come dovrà aspettarsi e accettare eventuali reclami della badante sui rifiuti o sugli atteggiamenti negativi dell’assistito.

Per la badante, la famiglia dell’assistito diventa una fonte di informazioni preziosa: per questo motivo, i familiari del paziente dovranno coinvolgerla il più possibile, scambiando ogni tipo di conoscenza utile e fornendo osservazioni che potrebbero contribuire a migliorare il rapporto con l’anziano.

 

La relazione della badante con gli altri conviventi: le difficoltà

Capita spesso che la badante conviva non solo assieme all’assistito, ma anche ai suoi familiari: moglie o marito, figli e nipoti che decidono di portare gli anziani a casa con sé per non lasciarli da soli e, successivamente, di chiedere l’aiuto esterno della badante.

Nel rapporto con questa figura viene solitamente dimenticata anche la componente relazionale. È bene ricordare che la badante è quasi sempre molto lontana dalla sua famiglia di origine, che il più delle volte riesce a contattare per poco tempo alla settimana e a non vedere per anni interi; la famiglia dell’assistito, in particolare se convivente, rappresenta dunque un’ancora, una seconda famiglia alla quale fare riferimento.

Per questi motivi è importante predisporsi con adeguata sensibilità per farla sentire, oltre che una lavoratrice inserita in un contesto domestico, anche la figura delicata e di fiducia che contribuisce al benessere del nucleo familiare.

 

Come costruire un rapporto di fiducia con la badante in caso di convivenza

Noi di ParaMedica, attraverso il nostro Servizio Badante, ricerchiamo la migliore figura da inserire in ciascun contesto familiare che ne faccia richiesta. Oltre ad avere ben chiari i bisogni del cliente, conosciamo anche le difficoltà provate e vissute dalle badanti: queste sono per noi non solo importanti collaboratrici, ma anche una fonte primaria di informazioni sulla loro figura e sulle loro necessità (da molti spesso dimenticate).

Per questi motivi, riportiamo qui di seguito alcuni nostri consigli su come costruire una relazione con la badante che duri nel tempo.


Lasciate alla badante del tempo per abituarsi

La famiglia dell’assistito deve sapere che, per costruire una relazione di fiducia, ci vuole del tempo. È importante che ciascun membro della famiglia faccia del suo meglio per far sentire a suo agio la badante, in modo che questa possa ambientarsi nel nuovo contesto senza dovere necessariamente saltare le tappe.

 

Rispettate l’intimità della badante

Domande eccessivamente personali e richieste inappropriate che potrebbero mettere a disagio la badante devono essere evitate: solo così lei stessa si sentirà rispettata e lavorerà assieme alla famiglia per creare un rapporto stabile nel tempo.

 

Ricordate che la badante è lontana dalla sua famiglia

Spesso, la badante si trova a non potere vedere di persona i propri familiari per molto tempo. Per farla sentire a proprio agio e far diventare meno gravosa questa situazione, è consigliato conoscerla quanto più possibile: domande sul suo Paese d’origine, sui lavori svolti in passato, sugli hobby del tempo libero o su argomenti come film, libri o piatti preferite sono il modo migliore per rompere il ghiaccio e conoscersi meglio.

 

Fatevi conoscere dalla badante

Ovviamente, ciascun membro della famiglia può parlare di sé alla badante, facendo a sua volta conoscere i propri interessi, il proprio lavoro, i propri hobby e tutto ciò che potrebbe essere utile nella relazione con la collaboratrice.

 

Fate più complimenti alla badante

Come molti altri lavori, anche quello della badante presenta numerose difficoltà nello svolgimento dei diversi compiti assegnati. Fare i complimenti alla badante quando svolge un buon lavoro risulterà per lei molto gratificante, migliorando la relazione con tutti i conviventi.

 

Imparate ad ascoltare e mediare

I familiari dell’assistito conoscono il proprio caro e, probabilmente, sanno come comportarsi con lui. All’inizio per la badante non varrà lo stesso, motivo per cui lei stessa potrebbe avere delle riserve circa determinati episodi e attività richieste. In questi casi è bene sapersi mettere nei panni della badante, cercando di capire e fare proprie le sue perplessità, per arrivare a mediare una soluzione vantaggiosa per tutti.

 

Cerchi una badante per i tuoi cari? ParaMedica è qui per te

Con il nostro Servizio Badante ci occupiamo di verificare che la scelta della persona per ricoprire la posizione sia compatibile nel contesto familiare, con l’obiettivo di garantire serenità e gratificazione nel lungo periodo. Il supporto quotidiano e costante è un elemento imprescindibile per assicurare piena soddisfazione a entrambe le parti, migliorando così la qualità di vita e gli standard assistenziali.

 

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